Fertility Fail


Il 22 settembre 2016 si è tenuto il Fertility day, prima giornata dedicata alla fertilità in Italia e ai problemi collegati. Questa iniziativa, per quanto lodevole nelle intenzioni, è stata preceduta da molte polemiche che sono state causate dalla comunicazione dell’iniziativa.

La prima campagna pubblicitaria

A fine agosto è stata diffusa la prima versione del sito www.fertilityday2016.it, che ha subito suscitato un’ondata di polemiche per due motivi:

  • le cartoline
  • il fertility game

Ovviamente se andate ora sul sito dell’iniziativa, non trovate nulla di tutto ciò, ma dato che Internet non dimentica, è possibile ritrovare tutto (o quasi) con una semplice ricerca. Per il gioco vi consiglio di vedere il video pubblicato da Multiplayer.it, rivista specializzata nella recensione di videogiochi.

Per quanto riguarda le cartoline, le potete ammirare in tutto il loro inconcepibile splendore nell’immagine qui sotto.

fertility day campagna

Per quanto mi riguarda, la penso esattamente come il 99,9% delle persone che si sono espresse in merito, ritenendole completamente fuori tema, offensive verso tutte le donne e dal sapore molto da Ventennio fascista, nel quale si invitavano le donne a fare figli in modo da dare soldati all’Impero.

Come riportato da Lettera 43, tutto il progetto relativo all’iniziativa, dal costo di 113.300,00 €, è stato affidato ad un’agenzia milanese che ha pensato bene di acquistare delle foto stock, dal costo irrisorio, piuttosto che far realizzare degli scatti professionali ad hoc. Per dare un’idea, la ragazza con la clessidra che si accarezza il ventre, dal titolo «smiling beautiful young woman touching her belly for pregnancy time» dello studio Grand Ouest era disponibile «con licenza Royalty free da due crediti (Credito da 0,74 euro)». Più o meno lo stesso costo delle altre foto.

La seconda campagna

Il 21 settembre, il giorno immediatamente prima del Fertility Day, sono divampate numerose polemiche causate da questo opuscolo

fertility day opuscolo
La copertina è stata immediatamente accusata di essere razzista, poiché i “buoni” sono stati rappresentati come ragazzi bianchi, biondi e sorridenti, mentre i cattivi che non si preoccupano della loro fertilità fumano, si drogano, sono neri e rasta. Inutile dire che anche questa, come la campagna precedente, è stata ritirata.

L’ultima gaffe sul Fertility Day

Il ministro Lorenzin, intervistata da Lilli Gruber a Otto e Mezzo, ha detto :

Non so voi, ma io sono rimasto basito e inorridito quando ho sentito questa frase. Un ministro che chiede aiuto a titolo gratuito per migliorare il naming e la comunicazione del Fertility Day? Ma stiamo scherzando? Una mossa del genere non fa altro che peggiorare la percezione che la gente ha di chi si occupa di marketing, sotto ogni forma (copy, grafico, social media, SEO…). La richiesta di aiuto a titolo gratuito è l’equivalente del “tanto ci metti cinque minuti”.
Se al ministero servono comunicatori, assumano comunicatori. Punto.

Ho avuto modo di leggere un bando di concorso per assumere personale al Mibact, dove pensavo di partecipare, per un posto in ambito comunicativo. Quando ho letto fra i requisiti fondamentali la conoscenza delle regole di funzionamento della Pubblica Amministrazione e nessuna o quasi richiesta in ambito comunicativo (nemmeno di dimostrare la propria presenza sui social più diffusi), ho lasciato perdere. Non cercavano comunicatori, ma funzionari e burocrati da inserire nell’area comunicazione.

Fino a quando la comunicazione e il marketing saranno visti come qualcosa che chiunque può fare, ci troveremo campagne simili e ministri che chiedono aiuto a titolo gratuito in tv.

[Aggiornamento del 27/09/2016]

Dopo la pubblicazione dell’articolo, ho continuato a monitorare l’argomento “Fertility Day”, e riporto qui i commenti più interessanti:

Stefano Tartarotti, per Il Post

Illustratore freelance per l’editoria, per il giornale online Il Post propone la sua teoria su come sia nato il Fertility Day. Per vedere il fumetto, cliccate sull’immagine e vi troverete sul sito de Il Post, dove è possibile leggerla in modo integrale.

Fertility Day tartarotti il post

Clicca l’immagine per leggere. Questa immagine è stata embeddata linkando il contenuto originale presente sul sito de Il Post

 

Le risposte dei creativi al ministro

Dopo la richiesta di aiuto, possibilmente gratis, fatta dal ministro Lorenzin ai creativi italiani per trovare una nuova denominazione al Fertility Day e per migliorarne la comunicazione, le critiche e i commenti sono stati quasi istantanei. Ninja Marketing ha raccolto i commenti di quattro creativi italiani. Ogni nome rimanda all’intervento integrale ospitato su diverse testate.

  • Paolo Iabichino – Chief Creative Officer Group Ogilvy & Mather Italy
  • Vicky Gitto – Presidente ADCI e Chairman & Chief Creative Officer di Young&Rubicam/Vml Italy – Global Creative Board Member
  • Alfredo Accatino – Chief Creative Officer & Partner Filmmaster Events
  • Annamaria Testa

About Alberto Treleani

Laureato in Storia Medievale, ho frequentato un master in Economia, Management, Valorizzazione e Promozione del Turismo. Seguo con interesse il mondo dei social network. Amo molto la fotografia e il buon cibo, ma non amo fare foto al cibo.

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